Colori e sfondi di Le Corbusier
Charles-Édouard Jeanneret-Gris divenne uno degli architetti più influenti del XX secolo con il nome di Le Corbusier. A differenza di molti suoi contemporanei, per lui la colorazione di un edificio era uno strumento di progettazione altrettanto potente della pianta e della sezione. Nel 1931, quindi, sviluppò la sua prima tavolozza di colori dedicata all'architettura. Si trattava di 43 colori in dodici tonalità, che portavano nomi fantasiosi come "Spazio", "Cielo", "Velluto" e "Sabbia". Nel 1959, l'architetto completò questa prima tavolozza con altre 20 tonalità profonde e dinamiche, come le sfumature cromatiche luminose, i valori cromatici terrosi e potenti e il nero ricco.
La scelta dei colori di Le Corbusier, che lui stesso chiamava "Polychromie Architecturale", era soggettiva. Forse proprio per questo è caratterizzata da un'estetica unica che non ha perso nulla della sua bellezza, potenza e attualità anche a distanza di decenni.
Tutte le tonalità della scala cromatica da lui sviluppata possono essere armoniosamente combinate tra loro. La "Polychromie Architecturale" è ancora oggi considerata uno strumento pratico per la progettazione architettonica e un'opera d'arte.
Le 63 magistrali sfumature di colore di Le Corbusier sono ora disponibili - convertite in formulazioni cromatiche di qualità unica - con il marchio poLyChro®, Les Couleurs® Le Corbusier. Grazie alla loro speciale formulazione, offrono una simbiosi perfetta tra la superficie opaca e vellutata e l'affascinante profondità del colore: i colori poLyChro® sono pieni di vita, enormemente intensi e allo stesso tempo sobriamente eleganti.
Sono prodotti esclusivamente dall'affermato produttore tedesco di vernici Keim che, in qualità di leader mondiale nella tecnologia dei silicati, è sinonimo di altissimi standard di qualità e sostenibilità.